In più di una occasione si è accennato in questa rubrica, alle malattie tumorali nei territori di Enna e Caltanissetta, e della opportunità di istituire anche in queste province un registro antitumori. Nel frattempo anche nei quotidiani della regione si è parlato dell’argomento e, giusto ieri 25 novembre, nella cronaca di Enna della “La Sicilia” usciva un articolo che informava i cittadini che in tutte le parrocchie sarebbe iniziata la raccolta delle firme (Una firma per la salute) per richiedere di istituire questo “benedetto” registro. Penso sia il caso che chi può s’informi, e informi.
Salute a vecchi e nuovi.
Stavo per scrivere al Muro che giusto qualche giorno fa avevo visto alcuni dei suoi parenti qui a Villarosa in occasione dei morti, quando la notizia risultava già vecchia. Posso aggiungere invece che in questi giorni hanno fatto visita a parecchie persone tra parenti e amici, tra cui oggi, anche alla mia famiglia, e che martedì prossimo faranno ritorno in Belgio.
Quanta storia che ci riguarda dovrebbe essere salvata!
Storie a volte allegre e altre volte meno, ma che sarebbe un peccato comunque perdere.
Per molte finirà senz’altro così, ma l’apprezzato intervento del sig. Corbo nel Muro mi fa sperare che qualcuna forse, con l’aiuto anche di chi del “Muro” è affezionato, si salverà.
Nei mesi scorsi mi ponevo la domanda se a un mio tentativo di proporre una ricerca storica tra i nostri parenti e conoscenti anziani più prossimi avessi ottenuto qualche risposta altrettanto attenta e incuriosita dai frequentatori del Muro.
Oggi, grazie a Osvaldo, so che tra di noi la volontà di fare, di partecipare, di conoscere è tanta e che ne posso almeno parlare senza risultare eccessivamente patetico.
Vorrei che potesse aggiungersi alla ricerca sui personaggi caratteristici villarosani anche la storia di chi, per la sola sfortuna di essere nato ai primi del 1900, ha dovuto partecipare suo malgrado, ad un bel po’ della nostra storia di villarosani in guerra.
Quando ero più giovane e frequentavo più spesso le famiglie dei miei zii, una cosa mi appassionava andando da un mio zio materno; la sua vita da soldato durante la seconda guerra mondiale. Ogni tanto ci penso. Mi verrebbe la voglia di andarlo a trovare e chiedergli di raccontarmela così come allora, quando tali storie vissute sembravano avventure lontano dalla realtà, favole create ad arte solo per essere raccontate a figli e nipoti in occasioni particolari.
Ne è passato di tempo da allora.
Spero che di quei racconti abbia dimenticato più io che mio zio.
Ricordo che lui ha combattuto in Jugoslavia e in Albania, e poi anche in Italia.
Raccontava che gli occupati veramente distinguevano tra gli italiani bravi soldati e i tedeschi.
Raccontava della fame provata in quel periodo e dei furti nelle campagne a cui erano obbligati.
Raccontava del passaggio in corsa tra il combattimento accanto ai tedeschi e quello accanto alle truppe anglo-americane in occasione di alcune battaglie in Italia.
Mi raccontava che a fine guerra, a piedi e in compagnia di alcuni commilitoni ripresero il viaggio di ritorno per i paesi di origine, e che a Villa Sangiovanni si imbarcarono avventurosamente su una barca a remi facendo così ritorno ai loro paesi natii.
Storia che rischia di perdersi!
Storia comune di ancora pochi anziani villarosani e che dovrebbe essere salvata per futura memoria.
Non ci sono persone che avrebbero il piacere di cercare e trascrivere testimonianze del genere?
Non si potrebbe raccoglierle e pubblicarle?
Cosa ne pensa il “Muro”?
Saluti a vecchi e nuovi.
lamenta che nel sito dei Villarosani non legge i nomi di persone dei
suoi tempi "antichi".
Intanto mi presento: sono Tino all' anagrafe Cateno) CORBO.
Io frequentavo la quarta ginnasiale quando tu eri in quinta.
Ma ci conoscevamo bene anche se ho qualche anno meno di te.
Ci siamo conosciuti tramite la buon'anima di Totò Navarra,
dal momento che la tua prima giovinezza l'avevi trascorsa
fuori Villarosa. Io mi ricordo benissimo di te, della tua
personalità serena, dei modi fini, come dei tuoi occhiali
bianchi senza cerchiatura che s'intonavano al tuo viso cosparso di lentiggini.
Tu sei andato via a raggiungere tuo fratello, che non ho
avuto la fortuna di conoscere, ma il cui busto scultoreo in
piazza Umberto I ricorda a tutti i villarosani il suo
apostolato in terra lontana.
Non ho notizie di te nientemeno da quando era in vita il
caro Totò. Ho letto solo ora il tuo messaggio sul "muro" di questo sito curato da bravi ragazzi dei quali tu potresti
conoscere solo i nonni.
Saranno pochissimi, se ci sono addirittura, nostri coetanei
che armeggiano col computer. Ieri, ad esempio, ho incontrato a Villarosa Peppe Russo, che vive a Napoli, e mi chiedeva se io ero dell' entourage di questo sito; ho risposto di no, ma ho detto che lo visitavo ogni tanto. Pensavo altrettanto di lui, ma mi rispose che lui era digiuno di computer e che brava lo era la sua nipotina di quattro anni che era vogliosa
d'insegnare al nonno.
Ecco perchè non puoi leggere nel sito nomi del nostro tempo.
M'ha fatto immenso piacere leggerti e risponderti con questa mia scritta "murale". Ho cercato nel web il tuo nome e cognome ed ho trovato il tuo presunto indirizzo e.mail:
giuseppe.viglio@terra.com.br. Presumo che sia il tuo, il mio
è cate.corbo@tiscali.it.
Immagino che avrai piacere d'aver notizie di qui,
altrettanto io di te, che resti sempre un caro ricordo.
T'abbraccio.
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