Momò!
Ricordo qualcosa, anche se vagamente, di questo personaggio.
Ancora oggi, a tavola, qualche volta se ne parla quando si rimpiangono i bei tempi passati, e non se ne parla come dello scemo del villaggio ma come di chi, con la sua allegria e imprevedibilità sapeva animare le giornate rendendole festose ai più giovani che incuriositi a lui si avvicinavano.
Non so se è un mio ricordo o tale è diventato con l’avermelo raccontato quando ero piccolo.
Mi ricordo di Momò quando girava il paese con il suo mulo per vendere i prodotti della sua campagna e lo vestiva di calze e pannolone.
O quando, mi racconta mio padre, quella volta che un suo maiale scappato in piazza mentre ne era fatto divieto, fu inseguito dai vigili fino a casa sua. La passeggiata del maiale gli costò un verbale, ma lui non se la prese, andò al comune e chiese candidamente dov’era l’ufficio dei “porci” perché doveva saldare il suo debito.
Con rimpianto si dice che 40/50 anni fa le feste erano un’altra cosa; ogni occasione era buona per festeggiare e ballare.
Sono sicuro che Momò, qualche festa, ha contribuito a renderla più allegra.
Nella memoria degli anziani ce ne traccia.
I miei saluti ai vecchi e ai nuovi frequentatori del muro
Circa un mese fa ho inviato a questo nostro sito una storia "sciocca" di tale Momò che ancora oggi i più anziani ricordano. Non era un uomo di cultura, forse addirittura analfabeta, ma con le sue "bizzarrie", o meglio "sparate", mostrava un'intelligenza grezza ma abbastanza vivace che stimolò non poco la sonnolente vita di un borgo di provincia, dando una sferzata a menti fiacche adagiate su schemi retrivi.
Di questo personaggio tratteggiato da me in uno scritto leggero, che spero anche vivace, non ho visto traccia in queste ultime settimane. Ho lanciato brevi flash chiedendo di Momò, qualcuno si è chiesto soltanto chi è Osvaldo, ma i redattori del sito tacciono e si tengono il pur modesto scritto in qualche cassetto...
Non mi si venga a dire che in tal modo si evita di avere rogne con la giustizia nel caso di denuncia. La cosa è improbabile per diversi motivi: primo la figura di Momò si erge al di sopra di tanti suoi contemporanei che se ne sono andati lasciando l'impronta del loro sedere sulla sedia d'un circolo o bar; secondo, gli eventuali eredi di Momò per contro dovrebbero essere fieri d'un loro parente vivo che visse fuori del "gregge"; infine, non viene citato il cognome, che io stesso non conosco, e nessuno quindi potrebbe accampare diritto alcuno...
Vedremo sul sito questa simpatica figura o dovrò prendere atto del fallimento d'un'iniziativa che parli dei veri villarosani, vivi ed arguti.
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