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molti di voi si ricordano i giochi che si facevamo  da bambini?Vediamo i vostri ricordi.
Io mi ricordo che si fabbricava tutto con il fai da noi, e la nostra inventiva, anche perchè denaro non circolava facilmente nelle nostre tasche.Ma il gioco che ricordo di più  si chiamava in siciliano ovviamente...
il "FIRRICCHIOCCHIARU" era composto da un cerchio di una bici vuoto senza raggi nel mezzo solo il cerchio e un ferro attorcigliato che calzava nel cercio, e si correva con questo cerchio..(vedete il disegno)


   
                                                                   (http://www.sitiutili.net/images/giochi/cerchio.gif)

da piccolo io mi ricordo che giocavo alla campana...


oppure alla cavallina...

Io invece che sicuramente sono più giovane di voi giocavo a (http://www.fantasygif.it/Arti%20e%20Mestieri/Medicina/90.gif)


Da piccolo ho sempre giocato a pallone...... qualche volta anche con i giochi da voi nominati

Io, che sono di altri tempi, ricordo che si poteva ancora tranquillamente giocare per il quartiere senza preoccuparci per il traffico (era quasi assente...): si giocava a 'guardie e ladri' , al gioco della 'statua', allo scambio di alberi toccati (= come il gioco delle sedie ad esaurimento), a biglie, con la tombola (con la corda intorno per farla scorrere).
Si imparava ancora tranquillamente per le strade ad andare in monopattino e in bicicletta. I genitori ed i bimbi, ancora senza la televisione, si inventavano i passatempi: giocando a carte, alla battaglia dei cuscini, al sollecito fino a morirne (fra fratelli e sorelle), ad inseguire le lumache, a raccogliere nei cespugli le ragnatele su rami piegati, a raccogliere margheritine per farne delle collane, a 'volano', si andava nel 'giardino da gioco' del quartiere per giocare con la sabbia, con altalene, con le ruote delle macchine, ecc.   

Credo che volessi dire solletico.....

Eehh, sì,   solletico volevo scrivere.

Io giocavo anche spesso alla 'guerra' con un mio fratello, aiutandoci con blocchi di legno per fare il Forte dei soldati.

Mio figlio ha giocato tantissimo con i Lego...
ma anche con i pupazzi di He-Man + Skeletor,  con i Cavalieri dello Zodiaco....., con i Transformer, con animali preistorici di plastica.

Noi giocavamo pure alla 'hulla-hoop', quel cerchio da girare intorno alla vita ed a tenerlo su con i movimenti del corpo.
 
Inoltre giocavamo con la corda per saltare, con palline (tre alla volta) contro i muri (a rimbalzo), con cerbottane di plastica per 'sparare' frutti selvatici dei cespugli oppure 'frecce' di carta, con le bolle di sapone....

Altri tempi cara LIA

Eehhh   ,  gli anni ce li ho, nè?      :p

grazie niki!!!!!!!!!!!!!!!!!
finalmente so cos'è u "FIRRICCHIOCCHIARU"!!!!!!!!!!!!lo nomina spesso un illustre personaggio del royal

Ci stava la STRUMMULA,ogni volta non riuscivo mai al primo colpo a farla girare...  :furia: :devil:

 :loool:  :loool:  :loool:

un altro mitico gioco, lo dovevo ricordare era il nostro mezzo di trasporto..U CARRETTU
con delle modifiche nella foto, davanti facevamo un manubrio per guidare,e scendevamo dalle discese ripide per fare la corsa :loool:

niki.....adesso sappiamo che eri bravo anche da piccolo. :stica:

                                                         

il gioco delle 5 pietre in siciliano petre a piglia 


         
                                                    --(http://www.sosguatemala.it/scuole/italiano/Spazio8.jpg)

antico gioco di strada, in siciliano vazzica





 (http://www.prolococesa.it/palio/foto/Palio/aa01.jpg)

In che cosa consite la vazzica?

Ci sono due pezzi di legno uno grande e uno piccolo, con quello grande devi dare un colpo a quello piccolo che e messo per terra farlo alzare e colpirlo al volo,chi lo fa andare più lontano vince. :winner:

Grazie Nicò!

Guardate uno dei primi giochi con le ruote, solo per i figli benestanti...di allora.   Il monopattino

Certo, Niki, che qui illustri un monopattino costoso.

Io giocavo con un'esemplare passato di mano in mano a cugini, fratelli, sorelle, ecc. ed era più semplice e di legno.


E non vengo certo da una famiglia di ricchi. Mio padre prima faceva il muratore e, infine, il piastrellista.
Ed alla fine ebbe la pensione minima.

io la ho una "strummula" xò nn riesco mai a farla girare XD!

Miii il mio gioco preferito, quando ero a villarosa... che bei tempi..
Al cantiere, zona di villarosa in cui vivevo, c'è una bella discesa (scinnuta) e ogni pomeriggio all'età di 6/7 anni,  all'incirca verso le due del pomeriggio iniziavamo con gli altri del "cantiere" a giocare... e ogni volta visto l'orario ci prendavamo le sgridate dagli adulti che stavano dormendo :D

Invece quando sono arrivato a milano, giocavo a pallone e a nascondino (AMMUCCIAREDDA :D)

E pallini a truzzà e parma! Chi si ricorda? Si metteveno in palio le Figurine Panini! :punzecchiare:

Da piccolo giocavo ovviamente a calcio, ma anche a nascondino in giro per il mio quartiere...  :)

giocavamo a fare casette con i timpuna e tante volte ci cadevano addosso. TIMPUNA ( per i piu' giovani) sono le zolle di terra, che ci sono di questi tempi quando i contadini arano i terreni  e li preparano per la semina.

ricordo al cantiere d'estate giocate a nascondine di 2 tre ore, che bei tempi

E dove lo mettiamo
"truzza e parmà"

ce pure questo gioco



(http://www.agaverona.it/immagini/rand/8.jpg)         :D    :bye:

Don Turi non ti ricordi come si chiama????
U FIRRIGHIOGHIARU. ciao

Se guardate bene e stato menzionato all'inizio bye bye

quedo scusa a mbare niki non cio fatto caso  :sediata:  :'(   :shy:  :bye:

mi ricordo una volta au chianu i giugno vitti da na bici senza copertoni che andava con uno sopra e 10 che lo spingevano..

Chi si ricorda "e quattro cantunera?". Ci giocavo sempre con i miei vicini di casa. E poi a petri e pigliari.

 :Dio ci giocavo  alle quattro cantonere  e a mucciareddra e chi si ricorda il circo con i numeri disegnati x terra oppure uno due tre stella  troppo bello da ricordare  :pomodoro:

ricordo anch'io il gioco dei numeri a terra.....bellissimo!!
anche bello quando disegnavamo i percorsi a terra con il gessetto  e si facevano le gare con i tappi delle bottiglie....

Da bambino mi ricordo che con una cassetta di legno facevo il tiro a segno per fare soldi :yahoo: 10 colpi 5 lire

noi con le scorze delle arance

nico io mi ricordo una volta avevi una palla pazza gialla....e giocavamo davanti casa di mio nonno

 :braaavo: sergio  :grande:

forse ne avevi anche una celeste,
cmq io ricordo le giocate a monopoli

Giocavamo molto con il monopoli, ma tuo zio  aveva un gioco di calcio chiamato Subuteo era forte giocarci non sò se tu te lo ricordi..

e u cavaddru scancarinato
chi se lo ricorda??
giochi per duri

oppure sparare co vucchinu
e come cartucce usavamo (non so come si chiamano tecnicamente) gli acini degli alberi del corso durante la primavera
o pezzettini di quaderni arrotolati con un po' di "sputazza"
che spettacolo

u cavaddu mi...che botte

Mi ricordo che andavamo o Stazzuni e ci facevamo regalare la creta, e poi facevamo tutte le forme piu svariate di solito stampavamo le radiostrasmittenti per giocare agli assalti militari  :guns: :loool: :loool: :loool:

E tutti quei pomeriggi a giocare ammucciarega unni i mittimu.

jekilprof78 tu ricurdi " taratatà"????????? :completo!:

 :grande: e ti ricurdi a (parma e truzza) ke pallini colorati!!!!! :grande:

Lo avevo già scritto :sediata:

No cetto,mi sgugge ni stu monentu

jekilprof78,ti ricordi quannu sunavamu ne citofani da genti e scappavamu!!!! :loool: :loool:

Ricca ,certu ca mu ricurdu
ma sti cosi un su iuchi,
ma come si suol dire
 su minchiatelli de carusi di navota
e ci sarebbero altri "giochi" ca mancu si punu cuntari a sti carusi moderni


 :grande: :grande: :grande:

io me lo ricordo :please:

Ancora oggi, ogni Natale facciamo le grande sfide con il gioco piu bello e strategico del mondo il RISIKO

L'originale risiko e questo: (http://www.specialgratis.it/gif_a1_/armi048.gif)


(http://www.gattonerong.it/modules/wfsection/immagini/risiko/risiko-lez1-tabellone.jpg)

si bello il risiko
che sordi ancora chiu bellu

le vazziche era il golf dei poveri :sicilia: :italia: :sicilia:

A carte, sullo scalone del portone di nonna che era all'ombra anche nelle ore più torride.
(Essendo ancora poco pratica, non ero a conoscenza di questa sezione e così in Storia - Si giocava a... ho raccontato anche di Finucchiddu di campagna, un giochino per i più piccoli.)

[author=Chianu di giugnu link=topic=1071.msg34142#msg34142 date=1265671981]
A carte, sullo scalone del portone di nonna che era all'ombra anche nelle ore più torride.
(Essendo ancora poco pratica, non ero a conoscenza di questa sezione e così in Storia - Si giocava a... ho raccontato anche di Finucchiddu di campagna, un giochino per i più piccoli.)


Mia mamma me la recitava così: Finucchiddu di campagna, mastru Alleguru s'allagna; s'allagna ppi la zita ca la voli cchiu pulita; cchiu pulita nun cci nn'è.... e pigliatilla cumu jè ghiè!
Ho letto il tuo primo messaggio e il tuo motto: stirru di 'n capu. Ti confesso che questa espressione non la conoscevo. Dentro di essa c'è una filosofia reale della vita non comune ai nostri giorni, la vera essenza, quella che non conduce all'inasprimento degli animi, alla guerra privata, alla depressione, tanto comune oggi... Ho scritto in questo sito delle cosette, forte della mia età e lunga esperienza; non so se le hai lette.
Tanti scrivono che conoscono storie di villarosani, ma nessuno scrive cose che facciano rivivere il tempo passato: non solo come nostalgia ma come storia. Villarosa di storia con la S maiuscola ne ha poca, ma di quella dei villarosani tanta. I nostri paesani hanno le radici qua, ma i rami si sono sviluppati altrove: Villarosani di Belgio, d'America, d'Australia, di Milano, Torino... ma tutti d'un'unica radice : u Chianu di giugnu, a Cruci, u Cuzzu, u Cantiri...
I villarosani di Villarosa abbiamo perso le vere radici; quando parliamo in dialetto crediamo di parlarlo, ma in effetti ci esprimiamo in un italiano villarosanizzato. Ricordo che quand'ero ragazzino tornò un anziano villarosano bloccato negli USA dalla guerra. Finalmente potè tornare a casa in famiglia. Nella strada fu un avvenimento, vedere da vicino un "ricco" americano...! Tutti parenti e vicini corsero a vederlo e salutarlo. Ad un certo punto l'emigrato che mancava dal paese da qualche decennio, chiese alla figlia che era prossima all'attaccapanni: - Mariè, pigliami a bunàca. Tutti si sono messi a ridere e a rispondere che non si chiamava più così, ma giacca. Ora sono passati oltre 60 anni da quel giorno e centinaia di altri vocaboli si sono italianizzati, ma all'estero il tempo della lingua s'è fermato.Il vero villarosano si parla all'estero, cristallizzato in una teca, coltivato incorrotto e  custodito come Ostia consacrata.
Tu senza volerlo hai attinto alle radici e conservi quello che qua non c'è più.
Della mia generazione sul sito non scrive nessuno, e, peggio ancora non ci legge nessuno.
Quante volte ho invitato i  giovani ad aiutare i vecchi a spremere la memoria e poi raccontare, parlare, confrontare...
Purtroppo niente. Al momento sto incoraggiando una giovane a cominciare a raccontare quello che ha appreso dai  più grandi, ma è troppo timida.
Lo stesso incoraggiamento oggi va a te: non mi deludere.
Ciao e sii la benvenuta.

A noi bastava andare "o vaddruni" o " e setti grutti" e poi il gioco veniva da sè

Varbaruzzo di cazzola,
vucca parla e dici,
nasu di radici,
ucchi di pernici,
fronti di valata
e tè na timbulata!

Chi si ricorda di essere stato vezzeggiato con giochini come questo?

Me ne ero quasi dimenticata, meno male che con le mie figlie lo ripasso.

Grazie Villarosani.it che mi fate riaffiorare ricordi un po' sopiti, ma tanto cari!

La conosco bene questa filastrocca. La nonna, (quest'anno compirà 96 anni) mi metteva sulle sue ginocchia e iniziava la canzoncina toccando col dito il mento, la bocca, il naso, gli occhi, la fronte. Alla fine io chiudevo gli occhi perchè mi aspettavo uno schiaffetto e lei  mi buttava all'indietro tenendomi per le mani e mi faceva il solletico nella pancia;  tutto finiva con una grande risata e io le dicevo:<nonna ancora>.

Allora sicuramente ti ricorderai anche come ci facevano passare il mal di pancia ( 'i virmi)!

Proverò a chiedere. Papà invece si ricorda qualche pezzo di questa tiritera (la riporto così come mi è stata detta)

INDINDIRINDi'
indindirindì setti fimmini p'un tarì
un tarì è d'argentu
u cangianu p'un serpenti
u serpenti è senza cuda
u cangianu pi na mula
a mula jetta cauci
a cangianu pe na fauci
a fauci è senza pizzu
a cangiano co un firrizzu
u firrizzu è scavigghiatu
u cangiano co un carratu
u carratu è chinu di vinu
dannu a biviri a lu parrinu
u parrinu dici la missa
fici 'nzigno alla batissa
la batissa friiva l'ova
fici 'nzigno a Mastru Nicola
....................

se qualcuno conosce il seguito prosegua pure e perdonatemi se ho fatto qualche errore, un conto è parlare il dialetto (a me piace soprattutto ascoltarlo) un conto è sciverlo....

Ti seguo con piacere, la mia versione è simile alla tua:

NDI' NDI' NDINDIRINDi'
setti fimmini e un puntarì
u puntarì iè d'argentu
u cangianu p'un serpenti
u serpenti è senza cuda
u cangianu pi na mula
a mula jetta cauci
a cangianu pe na fauci
a fauci è senza pizzu
a cangiano co un firrizzu
u firrizzu è scavigghiatu
u cangiano co un carratu
u carratu è chinu di vinu
dannu a biviri a lu parrinu
u parrinu dici la missa
fici 'nzigno alla batissa
la batissa friiva l'ova
fici 'nzigno a Mastru Nicola
Mastru Nicola scaccia i nuciddi
fici 'nzigno ai picciriddi
i picciriddi aviru di cacari
iru a cacari 'nda varba di Mastru Natali
Mastru Natali cu u spitu in cuddu
unni arriva si stucca lu cuddu.
....................
(Risate dei bambini che volevamo assolutamente impararla subito a memoria!)

Brava lamichetta, è da molto che non ci sentiamo; io la so come vedi. Devo dirti che sei brava nell'uso del dialetto; ma in ogni caso non cisi deve mai scoraggiare. Ecco la versione che conosco io:

Unu, dui e ttri
setti fimmini ppo n’tarì;
u tarì jè d’argentu,
lu cangiamu cc’on serpenti;
lu serpenti jè senza cuda,
lu cangiamu ppi na mula,
a mula jetta cauci,
la cangiamu ppi na fauci,
a fauci jè senza pizzu,
la cangiamu ppo ‘n firlizzu,
lu firlizzu jè sfasciatu,
lu cangiamu ppo ‘n carratu,
lu carratu jè chinu di vinu,
lu cangiamu ppo ‘n parrinu,
lu parrinu dici la missa
fici ‘nzìnjha a la batissa,
a batissa friji l’ova
fici ‘nzìnjha a mastru Nicola,
mastru Nicola scacciava nuciddi,
fici ‘nzìnjha a li picciriddi;
li picciriddi janu u culu cacatu,
vàsalu a mmi ca l’hàiu stujatu.

[Non sono molto convinto di questa versione]

La buonanima di nonna ci teneva sulle ginocchia e ci massaggiava il pancino recitando a mo' di Ave Maria la seguente

U Luni iè ssantu
U Marti iè ssantu
U Mircuri iè ssantu
U Juvi iè ssantu
U venneri iè ssantu
Pasqua e Pascuni
cadi lu vermi a facci buccuni
(Tre segni della croce del sul pancino)

Dopo questo rituale stavamo veramente bene (visto che ogni volta che ci si riuniva dai nonni mangiavamo troppo), già solo il fatto di stare in braccio era una gioia, aggiungici le coccole, cosa c''era di meglio?
Ho scoperto una cosa curiosa, le ostetriche e le fisioterapiste insegnano a massaggiare i più piccoli che hanno le colichette eseguendo lenti movimenti sul pancino immaginando di fare le lettere L - O - V - E. E pare che funzioni anche questo.

Quando passavo le vavanze a Villarosa ho giocato con lo skateboard del vicino (anche se è un gioco da maschi), giocavo tanto  :yahoo:col cane e il gatto del vicino (visto che io non ne ho mai posseduto uno), e la cosa più formidabile è che a quel tempo andavano di moda gli zoccoleti di legno e giocavo ugalmente alla palla, alla corda, all'elastico, alla settimana, a nascondino, ecc.

   
 :yahoo:

Papà mi ha raccontato che ai suoi tempi i bambini giocavano a "vola vola parruniddru" e a "tessi tessi Margherita", entrambi i giochi erano dei semplici passatempi di bambini abituati a giocare tanto tempo all'aperto usando quello che trovavano.
Il primo gioco consisteva semplicemente nel posare una coccinella sulla punta dell'indice e rivolgendosi all'insetto si ripeteva "vola vola parruniddru" finchè la si vedeva volare via.  :)

Per il secondo gioco occorreva invece una di quelle farfalle tutte nere, con la striscia gialla sill'addome, con le ali vellutate e non tanto larghe, con qualche puntino bianco e che sono facilli da prendere perchè sono più lente delle altre. Poi occorreva un piccolo stelo del prato e....quello che si faceva all'insetto prima di lasciarla volare via conciata a quel modo ve lo lascio immaginare, perchè preferisco non descrivere i particolari per rispetto della sfortunata creatura e per chi legge. E questo era "tessi tessi Margherita".  :o