nephilem
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Dissoluta negligentia prope dolum est.
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« inserita:: 23 Agosto 2007, 13:07:13 » |
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Alle volte penso... e ripenso che la natura umana è subdola... ma allo stesso tempo affascinante! l'uomo pensa, e agisce di conseguenza, ma spesso pensa, ma si accontenta solo di farlo senza trasformare in azioni quello che il suo cervello o stato d'animo ha dettato. Come lo possiamo chiamare questo stato? Riflessione? Meditazione? O incapacità di concretizzare? Io non saprei dar risposta, ma spesso, anzi, questo stato di inerzia mentale fa di me un vegetale, la classica persona che se ne sta fermo in una stanza con lo sguardo vacuo e perso nel vuoto, mentre il mio cervello lavora e lavora costantemente, senza sosta e crea immagini e pensieri che sono in contrasto spesso con i miei desideri più nascosti. Che argomento poco rilassante sto per intrappendere vero? Ma nella vita spesso ci poniamo domande che alle volte la risposta è pronta ma non riusciamo a trovare le parole esatte per esprimerla.
E' come essere innamorati! Sappiamo, siamo consapevoli di amare, ma il sentimento è così intenso che non riusciamo mai a dirlo con le parole che volessimo dire, ed ecco che subentra la monotonia gramaticale... Ti amo immensaente, sei la mia vita, ti amo da impazzire, o meglio ancora.... senza te non vivo, sei il mio angelo, il mio unico sogno, il mio pensiero alla mattina appena sveglio... e così via!!!! Ma dire ti amo con il cuore o un semplice ti voglio bene... semplicemente parlando con il linguaggio degli occhi? o del cuore? Certo se il lui o la lei che si amano sono distanti è pregiudiziavole al linguaggio del corpo, e quindi subentra la grammatica sentimentale... ci affidiamo ad sms, mms, dediche, cartoline email, telefonate kilometriche, ed pensierini del giorno... il buon giorno al mattino, il buon pranzo, la buona cena e la buona notte, il tutto framezzato da altri sms o pensieri durante il giorno.
Considerazioni mie personali... che mi faccio una marea di domande... e che non trovo mai risposta, e mi faccio mille fisime, quando invece dovrei ascoltare il mio cuore... Ma alla notte nel silenzio della camera, in solitudine, oramai mi sono abituato a dormire senza nessuno accanto, quando prima mi faceva un certo non sò chè, se non sentivo il calore di un corpo accanto a me. Nel freddo del mio letto in quel momento quando mi sto per assopire, che la mia mente vaga, e si domanda sul perchè... se cosa... se quando... ma cè sempre un fattore comune a tutte queste domande, cioè la parola "se". Voi, che state leggendo ora queste mie parole, sicuramente state pensando una sola cosa: " Troppe domande, troppi "se" Concretizzare e non filosoffeggiare sempre su tutto" Se quello che ho sentito da molti di voi la vostra caratteristica che vi distingue è la praticità... questo mio pensiero dovrebbe aver fondamento... ma Nephilem non legge nelle menti altrui, se fossi capace di ciò, sarei veramente un'angelo non trovate?
Di solito questi dilemmi o chiamiamole considerazioni mi sorgono nella notte, nella solitudine, ma provate a immaginare il perchè Nephilem scrive adesso e non ha aspettato come il suo solito la notte, quando il portale è solitario... Pian piano state conoscendomi, alcuni di voi mi potrebbe dare del pazzo, alcuni del visionario, altri invece da quello che leggo o sento in video conferenza mi ammirano, e qualcuno, sta indifferente, tanto sono solo parole scritte da un'anonimo del resto, una persona che in fin dei conti non conoscete, perchè tra di voi bene o male vi conoscete tutti non è vero?
Parlo sempre di me, confrontandomi con voi, voi siete così, ed io no, voi avete ed io non ho quello che avete voi ma dell'altro, voi avete le origini, ed io come ho detto precedentemente ho delle origini confuse, non sò nemmeno io come definirmi... Veneto? Catanese? o nessuno dei due? Anche adesso che scrivo continuo a pormi domande, ma non cerco questa volta risposte, e nemmeno le voglio trovare. Ho un potere innato, che Dio mi ha fatto dono dalla nascita, e forse l'avrete capito... ma se non è così ve lo svelo io, perchè non è più un mistero Nephilem come lo era una volta agli esordi della mia vita sul portale. Se fossi un'oggetto sarei una penna su di un foglio di carta... se fossi una pianta, sarei un papiro, se fossi fuoco sarei quella fiamma che scioglie la cera lacca, se fossi metallo sarei un monogramma, se fossi poesia... di certo non sarei poeta, ma sarei me stesso. Sì Nephilem a parole non è nulla, e quel nulla lo tramuta in un mondo scrivendo. Perchè no allora fare di ciò un'arte? e l'ho fatto sono un amanuense. Perchè no scrivere un libro, e l'ho fatto la mia biografia, ma tutto ciò mi ha appagato la mia sete di scrivere? No, mi manca qualcosa, un qualcosa che sto cercando ancora ma non ho trovato, come le parole d'amore che vorrei dire ma non riesco ad esprimere.
Nella vita ho fatto quasi tutto... cosa mi manca allora? un'altra domanda per un'altra risposta...
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