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| | |-+  referendum istituzionale 1946
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Autore Discussione: referendum istituzionale 1946  (Letto 11952 volte)
sciurella


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« inserita:: 19 Novembre 2007, 11:54:37 »

Quanti a Villarosa, nel referendum istituzionale del 1946 votarono per la repubbica? E quanti per la monarchia? Qualcuno di voi sa darmi dei riferimenti?
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« Risposta #1 inserita:: 19 Novembre 2007, 12:29:57 »

 Questi sono i risultati in ambito nazionale,per avere quelli di villarosa,bisogna fare una grande ricerca,e non so se si trovano facilmente.
 
                            Voti                          %

MONARCHIA  10 718 502               45,70%
REPUBBLICA  12 718 641               54,30%
bianche/nulle  1 509 735 
Totale voti validi  23 437 143           100%
« Ultima modifica: 19 Novembre 2007, 12:58:29 da niki » Registrato




shark


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« Risposta #2 inserita:: 19 Novembre 2007, 14:10:37 »

si potrebbe chiedere alla prefettura di enna
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« Risposta #3 inserita:: 19 Novembre 2007, 14:21:31 »

Scusate, ma l'ufficio elettorale presente nel Comune di Villarosa a che serve?
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« Risposta #4 inserita:: 19 Novembre 2007, 14:37:19 »

già andata, nessun documento presente... sto continuando le mie ricerche, intanto se qualcuno ha informazioni a riguardo....
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« Risposta #5 inserita:: 19 Novembre 2007, 14:37:42 »

Scusate, ma l'ufficio elettorale presente nel Comune di Villarosa a che serve?

non so che storico di dati possano avere...
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Rommel


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« Risposta #6 inserita:: 19 Novembre 2007, 22:19:28 »

vediamo se riesco, ma non sarà facile...
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« Risposta #7 inserita:: 19 Novembre 2007, 22:59:07 »

forse questo è troppo, nel senso che negli archivi il dato di monarchia e repubblica per villarosa e per i paesi è difficile da recuperaretutti i dati sono depositati negli archivi di stato presenti in tutte le province,  al limite li trovi già qualcosa

 in compenso ti do questo,
che forse mi avevi chiesto in passato e che interessa a molti utenti
il 2 giugno 1946  gli italiani scegliavano la costituente ed ecco come andarono le elezioni a villarosa, ecco i responsi delle urne
« Ultima modifica: 02 Giugno 2009, 12:20:40 da Rommel » Registrato

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« Risposta #8 inserita:: 19 Novembre 2007, 23:36:55 »

grazie mille!!! Ho fatto una richiesta scritta alla prefettura, spero di trovare qualcosa... vi faccio sapere...
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« Risposta #9 inserita:: 20 Novembre 2007, 01:54:29 »

grazie mille!!! Ho fatto una richiesta scritta alla prefettura, spero di trovare qualcosa... vi faccio sapere...

Brava sciurella!
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« Risposta #10 inserita:: 20 Novembre 2007, 08:45:47 »

Per legge, gli atti vengono spostati dagli enti  negli archivi di stato dopo 40 anni.
Per cui prova li, se lo hai già fatto come non detto
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« Risposta #11 inserita:: 26 Novembre 2007, 19:49:29 »

Brava sciurella, sarei molto interessato anche io a sapere come andò il referendum per scegliere tra la Monarchia e la Repubblica a Villarosa.  Applauso

Da notare che nella tabella dei dati del 2 giugno 1946 pubblicata da Rommel, il numero degli elettori Villarosani che si recarono al voto furono più del doppio di coloro che sono andati a votare per le Elezioni Comunali quest'anno... 
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osvaldo

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« Risposta #12 inserita:: 02 Dicembre 2007, 00:07:08 »

2 GIUGNO 1946. Il referendum istituzionale

In quel lontano 2 giugno avrei compiuto 12 anni fra pochi giorni. Ero un ragazzino, ma attento al mondo circostante, seguivo i comizi, allora affollatissimi, ascoltavo i discorsi dei grandi e spesso, nel mio piccolo, intervenivo per sapere di più.
Villarosa, malgrado fosse un paese minerario e quindi ribillista, rimaneva in fondo conservatore.
Mio padre stesso era orientato verso la forma repubblicana, infatti sosteneva che non gli andava giù la circostanza  che se il figlio del Re era cretino necessariamente doveva succedere al padre nell’altissima carica. Pur nondimeno i miei votarono per la monarchia.
Erano tempi duri quelli: si usciva da una guerra disastrosa, la Cortina di Ferro era appena calata all’Est d’Europa, uscivamo da una dittatura e si temeva d’incappare in un’altra, la comunista. Così il voto di molti repubblicani fu condizionato dalla paura del “salto nel buio”.
Il Meridione d’Italia fu pressoché monarchico; qui avevamo provato i rigori della guerra ma l’invasione era stata come una ventata passeggera. Fu il Nord a determinare l’avvento della Repubblica, anche perché fu lì che le truppe d’occupazione furono stoppate e si formò la Resistenza all’ ex alleato tedesco che si trasformò in duro invasore. Qui gli errori dei Savoia con l’armistizio dell’ 8 settembre contarono più che nel Sud e l’odio alla monarchia fu più sentito.
Nel Meridione la Chiesa aveva molta influenza sulle coscienze, i proprietari terrieri temevano quelle riforme agrarie che il Regno d’Italia mai realizzò, la mafia, che aveva rialzato la testa, faceva causa comune con le predette forze.
Si parlò di brogli elettorali al Nord; un gran sommovimento era nell’aria, per cui lo stesso Umberto II, chiamato il Re di Maggio per il suo brevissimo Regno, partendo per l’esilio era intimamente convinto che presto sarebbe tornato, in conseguenza di ribellioni che sarebbero scoppiate al Sud.
I brogli non si possono né attestare né smentire, ma una cosa è certa siamo nella terra del Gattopardo: nel romanzo si asserisce che nel voto sul Plebiscito all’Annessione al Regno d’Italia nella zona ove si svolge l’azione, e ovviamente non nella sola, quei pochi che avevano votato negativamente non trovarono il loro voto nella conta.
Già prima che uscisse il famoso romanzo di Tomasi di Lampedusa l’indimenticabile mio amico, l’insegnante Antonino Calà, sindaco socialista del nostro Comune dal 1952 al 1960, m’aveva raccontato d’un caso analogo, avvenuto nella nostra terra. Era stato suo delegato nella frazione di Villapriolo, per molti anni e prima che emigrasse negli USA, il signor Corsale, che ben ricordo ma del quale oggi mi sfugge il nome; questi gli aveva confidato, anni dopo, cosa era successo a Villapriolo durante lo spoglio delle schede votate il 2 giugno 1946. I presidenti  delle due sezioni, gli scrutatori d’ogni tendenza politica e lui medesimo si ritrovarono tutti d’idee monarchiche e convennero che ogni voto assegnato alla Repubblica poteva risultare fatale al loro amato Re. Si guardarono negli occhi e si capirono: prima ancora d’iniziare le operazioni di scrutinio aprirono le urne, in fretta esaminarono le schede e scarabocchiarono annullandole le pochissime votate “Repubblica”. Rimisero i sigilli e proseguirono lo spoglio, questa volta in presenza del pubblico.
Gli sparuti repubblicani di Villapriolo masticarono amaro e non proferirono sterili proteste.
Era così un po’ tutto il Meridione, la Vandea italiana per quanto riguarda l’attaccamento alla casa reale Sabauda.
Altro eloquente esempio in zona sulla devozione monarchica: nel 1971, ma penso che quella toponomastica non sarà cambiata, notai che a Villadoro la maggior parte delle vie erano dedicate a personaggi di casa Savoia e rami collaterali: troppi per una piccola borgata!
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« Risposta #13 inserita:: 02 Dicembre 2007, 01:26:59 »

osvaldo, ti voglio fare i miei complimenti più vivi e più sinceri per la passione con cui fai vivere agli utenti più giovani di te, le emozioni che hai provato per aver vissuto momenti storici che hanno caratterizzato la vita della nostra amatissima Villarosa. Dai tuoi racconti mi sembra quasi di aver vissuto quel periodo tanto importante della nostra storia!!! Grazie nuovamente per aver deciso di condividere con noi di Villarosani.it le emozioni della tua giovinezza (anche se sei tuttora giovanissimo!!!).  Applauso  Buono!
« Ultima modifica: 02 Dicembre 2007, 03:23:51 da Palermo Calcio » Registrato
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« Risposta #14 inserita:: 03 Dicembre 2007, 07:54:25 »

ma a Villarosa? Non ci fu nessun caso "particolare"?
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