rosmauro
Gruppo:
Villarosano DOC
Posizione:
Bivio Ferrarelle Stato:
Scollegato
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« inserita:: 11 Dicembre 2007, 13:44:39 » |
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Villarosa. Una cerimonia solenne e sentita per testimoniare una fede senza eguali e ricordare il simbolo del paese, quella Santa Barbara che proteggeva i minatori che, per oltre un secolo, hanno lavorato nelle tante miniere di zolfo e di potassio sparse nel territorio villarosano. Quelle miniere che si chiamavano Garciulla, Pilivecchi, Pagliarello, Salina di Bona, Agnelleria, Gaspa la Torre, San Giovannello, Campanello, Corvillo, in cui morirono molte persone a causa delle esplosioni, dovute al grisù e ad altri gas infiammabili che si accumulavano all’interno delle gallerie. Quelle miniere hanno rappresentato per quasi centocinquant’anni il pilastro dell’economia villarosana e la maggior parte della popolazione visse momenti drammatici e subì gravi menomazioni fisiche. Intere vite concesse alla “pirrera”, a cominciare dai carusi, piccole anime scese negli inferi all’età di 7-8 anni adibite al trasporto dello zolfo, che lo trasportavano sulle spalle deformate lungo quei budelli sotterranei definiti gallerie. Quei carusi che viveno in miniera assieme agli asini, ai topi e al picconiere a cui erano legati da un contratto chiamato soccorso morto che consentiva a quest’ultimo la proprietà del caruso, per un certo periodo di tempo, in cambio di una somma di denaro che egli versava anticipatamente alla famiglia e che poteva riscattare con il lavoro. Oggi la miniera è solo un ricordo. E’ viva solo nella memoria di chi, bambino, vi scese per la prima volta. Che non ha dimenticato la sfera devozionale della cultura mineraria strettamente legata alla figura di Santa Barbara. Quindi, l’appuntamento del 4 dicembre, anche quest’anno, ha impegnato l’omonima confraternita che ha organizzato i festeggiamenti con un rinnovato spirito di devozione, grazie al nuovo colleggio recentemente eletto alla cui guida sono stati richiamati Giuseppe Granata, rettore, Paolo Carcione, vice rettore, Costantino Bencivinni, segretario, e Giuseppe Climenti, cassiere. “Vecchi minatori –dice don Salvatore Stagno- che con tanto entusiasmo e tanto ardore hanno dato inizio alla confraternita e che oggi, nuovamente, riprendono il potere della confraternita per rilanciarla”. Nel corso della solenne celebrazione Eucaristica officiata nella chiesa madre da don Salvatore Stagno e da don Rosario Pirrello, hanno fatto la promessa cinque neofiti: Salvatore Granata, Mauro Matta, Giuseppe Climenti, Giuseppe Climenti e Giuseppe Costanza, che hanno ricevuto l’abito benedetto della confraternite. A impreziosire la festa, i canti esiguiti dal coro Santa Cecilia, mentre il corpo bandistico “Città di Villarosa” ha accompagnato la processione del simulacro della Santa lungo le vie principali del paese, alla quale ha preso parte anche il sindaco Gabriele Zaffora.
Fonte Vivienna.it
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