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Autore Discussione: villapriolo  (Letto 23781 volte)
villapriolese

Gruppo: Visitatore

« inserita:: 10 Marzo 2008, 14:10:56 »

PROPOSTA REFERENDUM POPOLARE DI DISTACCO FRAZIONE DA VILLAROSA (EN) E CREAZIONE COMUNE AUTONOMO DI VILLAPRIOLO (EN)

Art. 119. della Costituzione Italiana

La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante.
Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.

Art. 133. della Costituzione Italiana

La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni.

ESEMPI:

1. Torre del Lago Puccini è una frazione di Viareggio (provincia di Lucca)

•   Una parte degli abitanti di Torre del Lago Puccini ha, in più occasioni, rivendicato la possibilità di diventare un comune autonomo da Viareggio.
•   Nel 1988, 27 e 28 giugno, i soli abitanti della frazione presero parte a un referendum consultivo nel quale l'82,30% si espresse a favore dell'autonomia, tuttavia la richiesta fu respinta.
•   Nel 2004, 12 e 13 giugno, si è tenuto un secondo referendum esteso a tutti gli abitanti del comune, in base alla nuova legge della Regione Toscana. L'affluenza fu del 66,26% degli aventi diritto che si espressero al 40,73% per il sì ed al 59,27% per il no; la richiesta fu quindi respinta. A parziale compenso la frazione ottenne ottenne delle attribuzioni particolari riguardo a: urbanistica, edilizia privata, commercio e polizia amministrativa, parchi e giardini, ordinaria manutenzione-cantiere circoscrizionale.

2. Baranzate (provincia di Milano)

Il Comune di Baranzate è di recentissima formazione, infatti fino al 2000 questo territorio era semplicemente una frazione del Comune di Bollate.

CENNI STORICI
Nel 1998 a Baranzate si è costituito il comitato "Uniti per Baranzate".
Questo comitato, ha indetto in quell'anno una raccolta firme in tutta la Regione Lombardia con lo scopo di ricostituire il comune di Baranzate, diritto perso con un Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele II il 24 febbraio 1869 perché inglobata a Bollate e trasformata in una sua frazione.
Le firme necessarie erano 5.000, nella sola Baranzate né sono state raccolte circa 3.000 su 9.000 abitanti e fu così concesso il referendum dalla Regione, il quale ebbe esito favorevole alla costituzione del comune.
Dopo aver avuto il benestare dal Consiglio Regionale, Baranzate avrebbe potuto costituirsi comune autonomo, ma il giorno 22 febbraio 2000, il governo D'Alema annulla il referendum e il parere della Regione Lombardia, definendo il tutto anticostituzionale, perché secondo il governo avrebbero dovuto votare tutti gli abitanti di Bollate e non solo i cittadini di Baranzate.
Il 13 novembre 2001 il consiglio della Regione Lombardia si è pronunciato favorevolmente all'istituzione del Comune di Baranzate.
Per tanto dopo 132 anni, Baranzate potrà tornare ad essere comune autonomo.
Quando l'istituzione del Comune di Baranzate sembrava cosa ormai fatta, il 13 febbraio 2003, la Corte Costituzionale accogliendo un ricorso presentato dai legali del Comune di Bollate, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 10 comma 3 della Legge Regionale 28/1992 e della Legge Regionale 21/2001, istitutiva del Comune di Baranzate.
Pertanto Baranzate torna ad essere frazione di Bollate, anche se i comitati hanno promesso che torneranno a dare battaglia per riconquistare l'autonomia.
Il 7 ottobre 2003 il Consiglio Regionale approva il nuovo progetto di legge per l'istituzione del Comune di Baranzate.

3. Lambrate (quartiere di Milano)

Febbraio 2008 - Si sentono cittadini di serie B a Lambrate, una condizione molto diffusa tra alcuni quartieri di Milano, e ora che sono stanchi di promesse non mantenute passano all'attacco.
Prima la costituzione dell'associazione "Lambrate comune autonomo", composta da sette comitati e duemilacinquecento aderenti, per ora, poi la distribuzione di carte d'identità fac-simile con il sigillo "Comune di Lambrate" ( i cui confini sarebbero Parco lambro, pizza Piola e via Rubattino) e infine la proposta di un referendum per i cittadini lambratesi pronti alla secessione.
I lavori per staccarsi da Milano, città ingrata nei confronti del quartiere, sono già molto avanti e ci sarebbe giè un candidato sindaco, il presidente della commissione Lavori Pubblici in consiglio di zona 3 Leo Siegel.
Strano a dirsi, ma le legge sta dalla parte dei secessionisti. Secondo l'articolo 133 della Costituzione bastano cinquemila firme per far partire l'iter per l'autonomia ed esiste anche già un precedente, la frazione di Baranzate si è staccata dal comune di Bollate nel 2004, dopo anni di lotta, però ce l'ha fatta.

4. San Martino delle Scale è una frazione di Monreale (provincia di Palermo)

La Sicilia 19 marzo 2007

Tornano i venti di secessione nel monrealese. Dopo i tentativi tutti andati a vuoto di diventare comune autonomo portati avanti negli anni scorsi dalle frazioni di Pioppo e Grisì, adesso è la volta di San Martino delle Scale. Florida e popolata frazione, soprattutto nel periodo estivo, quando la popolazione arriva quasi a triplicarsi per la presenza di tanti palermitani in vacanza. Ad avanzare formale richiesta di separazione dal Comune di Monreale al Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, sono stati due consiglieri, Michelangelo Milazzo e Nicola Arduino, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Consiglio di Circoscrizione di Alleanza Nazionale. Lo facciamo per conto di numerosi samartinari - scrivono i due esponenti di AN - , chiediamo al Presidente della Regione che ci dia il suo aiuto ed i suoi consigli affinché questa circoscrizione diventi comune di San Martino delle Scale. La frazione di San Martino conta circa 6 mila residenti e da 20 anni è stato anche istituito un organo politico, il Consiglio di Circoscrizione, che ha il compito di avanzare proposte al Consiglio Comunale. Alcuni anni fa, peraltro, era stata fata una petizione popolare di alcuni residenti, presentata al comune di Monreale ma senza alcun esito. Milazzo e Arduino spiegano anche il perchè della loro idea: la proposta è scaturita per lo stato di abbandono in cui versa la frazione, per l’assenza totale da  parte del comune di Monreale. Tra le noti dolenti, assenze di gasolio e manutenzione nella scuola materna, mancanza di pullman, insomma, una serie di servizi che rendono difficile la vita degli abitanti. Chiederemo  con forza -concludono i due consiglieri- che il Presidente Cuffaro possa fare un referendum popolare affinché San Martino diventi comune autonomo. Non è la prima volta, come si diceva, che frazioni del Monrealese tentano lo strappo. E per la verità il fenomeno ha interessato, in passato, anche Palermo. E' il caso della borgata marinara di Sferracavallo, che ha anche effettuato il referendum. Naturalmente, per decidere alla fine di restare con il capoluogo.

VILLAPRIOLO

Distanza da Villarosa: 6,5 km
Abitanti: 678
Popolazione altri comuni siciliani:
- Leni (ME) 641 abitanti
- Floresta (ME) 637 abitanti
- Campofelice di Fitalia (PA) 595 abitanti
- Condrò (ME) 517 abitanti
- Gallodoro (ME) 409 abitanti
- Roccafiorita (ME) 254 abitanti
Istituzioni e personalità già presenti a Villapriolo:
- Prete di Villapriolo
- Cimitero di Villapriolo
- Santo Patrono di Villapriolo: 23 agosto
- Scuola Elementare di Villapriolo
- Farmacia di Villapriolo
- Ufficio Postale di Villapriolo
- Componenti Giunta Municipale di Villarosa residenti a Villapriolo
- Componenti Consiglio Comunale di Villarosa residenti a Villapriolo

Nota Bene: quando si istituisce un nuovo comune con territorio corrispondente a una frazione i testi normativi dicono «La frazione Tal dei Tali del comune di Tal dei Tali è soppressa e (ri)costituita in comune autonomo con la medesima denominazione», senza necessità di allegare la planimetria in quanto i confini delle frazioni sono precisi e definiti.








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Zio d'America


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« Risposta #1 inserita:: 10 Marzo 2008, 15:34:07 »

E poi si parla dell'Italia degli sprechi. Si riducono i costi delle regioni, si riducono i comuni, si va verso l'eliminazione delle provincie e c'è qualcuno che ancora chiede la creazione di un comune di 678 abitanti, di cui i residenti sfiorano le 500 unità.
Rispetto ma non condivido tale opinione.
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« Risposta #2 inserita:: 10 Marzo 2008, 15:39:53 »

pur essendo priolese per metà...Concordo pienamente con lo zio.
Sarebbe uno sperco assurdo fare di villarpiolo un comune anche perchè gli abitanti (come del resto ovunque in Sicilia) diminuiscono sempre di più....
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« Risposta #3 inserita:: 10 Marzo 2008, 15:49:05 »

gli abitanti (come del resto ovunque in Sicilia) diminuiscono sempre di più....

Bravo. Non a caso gli esempi riportati dall'amico villapriolese riguardano 3 centri del nord, ed un altro (San Martino) che conta più di 6000 abitanti.
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« Risposta #4 inserita:: 10 Marzo 2008, 17:42:36 »

concordo con i miei amici Tarzan e Zio d'America.

Io eliminerei Enna come provincia... figurati su Villapriolo come comune cosa ne penso !!!
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« Risposta #5 inserita:: 10 Marzo 2008, 18:06:48 »

la penso come jack, zio e tarzan...
nessuno vieta però all'utente villapriolese di battersi per la sua causa.

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« Risposta #6 inserita:: 10 Marzo 2008, 20:43:33 »

E poi si parla dell'Italia degli sprechi. Si riducono i costi delle regioni, si riducono i comuni, si va verso l'eliminazione delle provincie e c'è qualcuno che ancora chiede la creazione di un comune di 678 abitanti, di cui i residenti sfiorano le 500 unità.
Rispetto ma non condivido tale opinione.


E aggiungerei:
Così ci vorrebbero altri 90-95 impiegati comunali per mandare avanti il nuovo Municipio? Guarda, amico Villapriolese, è già tanto se mantengono Villarosa come Ente locale autonomo!!!
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« Risposta #7 inserita:: 10 Marzo 2008, 21:26:10 »

pur essendo priolese per metà...Concordo pienamente con lo zio.
Sarebbe uno sperco assurdo fare di villarpiolo un comune anche perchè gli abitanti (come del resto ovunque in Sicilia) diminuiscono sempre di più....

quoto...
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« Risposta #8 inserita:: 10 Marzo 2008, 21:32:51 »

intanto benvenuto al paesano di villapriolo,

fai il referendum nessun problema.

facci sapere come finisce
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« Risposta #9 inserita:: 10 Marzo 2008, 22:16:05 »

Benvenuto all'amico villapriolese. Rispetto la tua idea ma, come detto precedenemtente dagli altri utenti mi sembra alquanto difficile.

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« Risposta #10 inserita:: 10 Marzo 2008, 23:31:52 »

Rommel, entrando nel particolare cosa ne pensi?
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« Risposta #11 inserita:: 10 Marzo 2008, 23:44:30 »

Torre del Lago Puccini, 14.000 abitanti
Baranzate, 11.190 abitanti

Lasciando perdere questi dati, trovo questa proposta, pur rispettando le tue idee, semplicemente ridicola.
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« Risposta #12 inserita:: 11 Marzo 2008, 00:06:43 »

scusate...ora non prendete la mia domanda come una provocazione...ma quante firme occorrono per il referendum?basteranno le firme di tutto villapriolo...? Finta di nulla

ps.da mezza priulisa... anch'io do il benvenuto a villapriolese... LOL
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« Risposta #13 inserita:: 11 Marzo 2008, 01:06:33 »

Torre del Lago Puccini, 14.000 abitanti
Baranzate, 11.190 abitanti

Lasciando perdere questi dati, trovo questa proposta, pur rispettando le tue idee, semplicemente ridicola.



Pur nell'assoluto rispetto per l'amico Villapriolese quoto 100% anzi, aggiungerei anche per niente economica...


Mi preme chiedere però al promotore del Referendum il motivo per cui Villapriolo dovrebbe diventare secondo lui Comune a sè, perchè sennò rischiamo di rendere veramente ridicola e ripetitiva questa discussione!!!! Allora, è solo per pura invidia nei confronti di altri "piccoli" centri, o solo per un innato senso di autonomia e indipendenza da Villarosa, oppure ci sarebbe anche qualche valida ragione?
« Ultima modifica: 11 Marzo 2008, 01:08:33 da il maestro » Registrato

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« Risposta #14 inserita:: 11 Marzo 2008, 09:38:28 »

Rommel, entrando nel particolare cosa ne pensi?

Il referendum è uno strumento della democrazia per cui ben venga,

sull'esito direi che io visto come vanno le cose, che tutto viene razionalizzato, sarebbe un caso l'eventuale distacco, ma è la democrazia
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