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Autore Discussione: La festa della Madonna delle Grazie  (Letto 8192 volte)
Rommel


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« inserita:: 08 Ottobre 2008, 21:42:13 »

il nostro reporter ufficiale ci ha riportato immagini spelndide di una festa religiosa legata al culto di Maria,alla Madonna delle Grazie.
Una festa antica ricca di storia.

Ma qualcuno ricorda le feste di una volta,i riti ed i festeggiamenti di un tempo?
« Ultima modifica: 08 Ottobre 2008, 21:44:08 da Rommel » Registrato

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« Risposta #1 inserita:: 12 Ottobre 2008, 22:07:28 »

il nostro reporter ufficiale ci ha riportato immagini spelndide di una festa religiosa legata al culto di Maria,alla Madonna delle Grazie.
Una festa antica ricca di storia.

Ma qualcuno ricorda le feste di una volta,i riti ed i festeggiamenti di un tempo?

                                     L’ANTICA FESTA DI SANT’ANNA A VILLAROSA
Non ero ancor nato quando in Villarosa si svolgeva la prima domenica di settembre di ogni anno la festa campestre in onore di Sant'Anna.
Questa Santa era nell'anima della nostra antica comunità. Della chiesetta dedicata esiste ancora il rudere, mentre, pur mostrando i suoi secoli, resta maestosamente in piedi il Palazzo di Sant'Anna.
I Notarbartolo fecero il primo passo dalla borghesia alla nobiltà con uno dei capostipiti, di cui al momento non ricordo il nome, col titolo Barone di Sant'Anna.
La nostra futura cittadina doveva nascere in quel luogo, ma poi i Notarbartolo si orientarono verso l'attuale sito per una serie di motivi molto validi:
1) Per ottenere la "licentia populandi" dovevano dimostrare che esisteva un antico abitato; qui c'era stato San Giacomo di Bombunetto, pare distrutto dal terremoto del 1693;
2) Qui esistevano pozzi di acqua che se pur salmastra era sempre qualcosa. La piccola sorgente che ancora esiste in una delle grotte della Stanzie era insufficiente per un’intera comunità, sia pur piccola;
3) Di qui passava l'antica regia trazzera.
Ho fatto questa digressione per evidenziare lo stretto legame che esisteva tra il nostro paese qui ubicato e la località dove sarebbe dovuta nascere, allora sempre possedimento dei Notarbartolo.
Sentivo parlare da bambino con grande nostalgia di quella festa campestre che non si celebrava più. Si parlava di masse di popolo che a piedi si portavano a quella chiesetta e nello stazzo c’era chi costruiva dei capanni per ripararsi di giorno dal sole e nella notte da occhi indiscreti, perché la festa a quanto pare arrivava a trasformarsi in un baccanale.
Si poteva paragonare in certo senso ad un Carnevale estivo dove anche il povero “si sparava” i risparmi accumulati da mesi per quel giorno tanto atteso o faceva debiti che poi avrebbe onorato.
La baldoria carnascialesca prodotta con i più svariati strumenti popolari come zufoli, tamburi ed ogni altro corpo che producesse rumori, con l’aggiunta di spari di mortaretti e giochi d’articio.
Nel pomeriggio le manifestazioni erano innumerevoli: corse di cavalli, e poi di muli ed infine di asini; corse coi sacchi, l’albero della cuccagna, il gioco bendato a colpire pignatte di coccio piene di un premio per lo più salsiccia o poteva capitare di vedersi scaricare addosso acqua o cenere, scatenando le risate del popolo divertito. Il tutto  faceva passare in secondo piano i canti, le preghiere e le lodi alla Madre della Madonna.
Era negli eccessi per lo più la festa degli zolfatai, amanti della linfa di Bacco e, dal momento che vivevano costantemente a fianco della morte, erano più portati ad una religione paganamente intesa.
A parte la festa, sant’Anna era nella mente dei Villarosani sempre presente. Ci si chiedeva: - Come mai la festa di una Santa così importante non è comandata?
Il popolo si dava la sua risposta: la Madonna ce l'aveva con la madre perchè ella non si sarebbe abbastanza doluta per la tragica morte di Gesù. Così la tradizione locale, rendendo umani nei difetti più comuni persino i Santi, spiega la mancata festa comandata come una maledizione della Madonna nei riguardi della madre Anna:
 - Cu nun cridi a la ma dulì, a so festa cumannata nun si’!
« Ultima modifica: 12 Ottobre 2008, 23:54:42 da osvaldo » Registrato

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« Risposta #2 inserita:: 13 Ottobre 2008, 22:31:01 »

dalla tua disquisizione osvaldo potremmo aprire una nuova discussione sulla dislocazione del paese, sull'acquisizione di tutto il contado da parte dei nobili fondatori

allo stesso modo il racconto della festa che hai ricordato e oltremodo impregnato di quelle vicende che hanno caratterizzato la nostra storia
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