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Autore Discussione: modi di dire villarosani...  (Letto 20335 volte)
osvaldo

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Messaggi: 232


« Risposta #15 inserita:: 22 Febbraio 2010, 20:11:08 »



Ho raccolto questa invocazione che veniva fatta di notte quando i rumori del mondo sono sono rari e più facilmente distinguibili. Veniva ripetuta tre volte e accompagnata sempre da un Paternoster, un’ Avemaria e un Gloria Patri.
Alla fine si rimaneva in ascolto in silenzio per captare i suoni che giungevano all’orecchio: un ragazzo che canta in lontananza, un cane che abbaia, un voce più o meno chiara, … I vari segni avevano una interpretazione diversa: ad es. era considerato cattivo segno il rumore d’acqua buttata sulla strada.

Santu Vituzzu di Montirigali
a vustra serva v’ha vinutu a prigari;
haiu vinutu amica, cuscìna carnali;                     
li vustri tri canuzzi m’ha ta ddari:
unu ppa testa
unu ppo cori
e unu ppe pedi.
Ma t’ha dari un signali
cumu un cani livriri:
canuzzu c’abbaia,
gaddu ca canta
e rralogiu ca sona.


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Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me. Emanuele Kant
Chianu di giugnu


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Messaggi: 29


« Risposta #16 inserita:: 05 Marzo 2010, 20:47:17 »

Questi versi sono vagamente familiari...
Sono interessanti perchè sicuramente appartengono alla tradizione popolare secondo cui determinati eventi naturali sono premonitori o legati alla superstizione contadina. Come il verso della civetta che porta malaugurio. In verità la povera civetta non ha colpa. Essendo un rapace notturno, il suo verso si sente specialmente di notte e si riteneva un cattivo segno perchè, in passato, nelle abitazioni contadine il malato grave era vegliato tutta la notte a lume di candela , attirando la civetta nelle vicinanze. Siccome non c'era la possibilità di curarsi come oggi, l'esito era spesso infausto.

A proposito di superstizioni popolari... in Sicilia esistevano? AVillarosa quali erano le più conosciute?

Ciao a presto!

 Oooh
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