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Autore Discussione: STORIA DELL'EMIGRAZIONE da VILLAROSA in BELGIO  (Letto 34927 volte)
niki


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La vita và vissuta fino in fondo.


« Risposta #30 inserita:: 01 Dicembre 2007, 13:10:10 »

:afro:Buongiorno ragazzi, noto che con grande interesse seguite le vicende dei nostri conpaesani che per poter sfamare la famiglia e fuggire dalle miserie che gravavano sulla nostra Villarosa in quegl'anni, hanno dovuto letteralmente "fuggire", questo ci fa onore e vi assicuro che il nostro interesse a questi fatti è molto gradito dai nostri concittadini che si trovano all'estero ed in particolar modo tra quelli che si trovano in Belgio che sono poi i più numerosi.
Io ho avuto la possibilità di visitare la miniera di Marcinelle che si chiama "Bois du Cazier" e vi assicuro che nonostante, per pura casualità, quell'8 agosto 1956 non vi furono nostri concittadini tra le vittime, viene la pelle d'oca a girare tra quelle strutture, oggi museo, dove in ogni angolo in ogni anfratto si sente la presenza di quei sventurati che perirono quel giorno.
Ho molte foto del sito e mi riprometto di consegnarle a Niki in modo che possa, lui che lo sa fare, allestire una galleria tematica che possa raccogliere anche altre testimonianze delle vicende che interessarono i Villarosani nelle loro migrazioni passate ed, ahimè, presente.
In quella occasione ho anche acquistato una lanterna che veniva usata in quella miniera e che probabilmente servì a qualche soccorritore, non vi racconto le vicissitudini per poterla far passare all'imbarco dell'aeroporto di Brussell, la lanterna, comunque l'ho donata al "Museo della Memoria" di villa Lucrezia ed è li visibile. Muto 


Ti ringrazio anticipatamente, quando vuoi ci incontriamo  Braaavo!
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« Risposta #31 inserita:: 01 Dicembre 2007, 15:30:54 »

:afro:Buongiorno ragazzi, noto che con grande interesse seguite le vicende dei nostri conpaesani che per poter sfamare la famiglia e fuggire dalle miserie che gravavano sulla nostra Villarosa in quegl'anni, hanno dovuto letteralmente "fuggire", questo ci fa onore e vi assicuro che il nostro interesse a questi fatti è molto gradito dai nostri concittadini che si trovano all'estero ed in particolar modo tra quelli che si trovano in Belgio che sono poi i più numerosi.
Io ho avuto la possibilità di visitare la miniera di Marcinelle che si chiama "Bois du Cazier" e vi assicuro che nonostante, per pura casualità, quell'8 agosto 1956 non vi furono nostri concittadini tra le vittime, viene la pelle d'oca a girare tra quelle strutture, oggi museo, dove in ogni angolo in ogni anfratto si sente la presenza di quei sventurati che perirono quel giorno.
Ho molte foto del sito e mi riprometto di consegnarle a Niki in modo che possa, lui che lo sa fare, allestire una galleria tematica che possa raccogliere anche altre testimonianze delle vicende che interessarono i Villarosani nelle loro migrazioni passate ed, ahimè, presente.
In quella occasione ho anche acquistato una lanterna che veniva usata in quella miniera e che probabilmente servì a qualche soccorritore, non vi racconto le vicissitudini per poterla far passare all'imbarco dell'aeroporto di Brussell, la lanterna, comunque l'ho donata al "Museo della Memoria" di villa Lucrezia ed è li visibile. Muto 

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« Risposta #32 inserita:: 01 Dicembre 2007, 16:34:56 »

Grande! Toliveri
Mio padre mi aveva anche parlato del suo arrivo e della sua infanzia quì. Nel 48, arrivò mia nonna con i 3 primi figli a raggiungere mio nonno che era quì dal 47. Vivevano nelle barracche dei prigioneri di guerra. A scuola, i bimbi chiamavano gli italiani 'maccaroni', e questo ha creato molte sciarre  eheh
All'età di 14 anni mio padre andò a lavorare nelle miniere, ma per poco tempo, e in superficie.
Nel 67, mia madre arrivò da Catania, e quando da sposina ha guardato per affitare una casa, c'era scritto 'no ai cani e agli italiani'. Poi anche lei ha lavorato in un supermercato, e mi ha detto che una volta a dovuto prendere a botte a una col manico da scopa per farla stare calma, perche quella li la provocava con insulte razziste.
A quei tempi l'integrazione non era facile, non era visto bene di essere italiani insomma.

Quello che mi ha colpita è stato 3 anni fà, quando sono stata impiegata all'ufficio degli ex-minatori. Nelle cantine dell'ufficio ho trovato le schede di lavoro di mio bisnonno, dei zii di mio padre (sfortunatamente deceduti all'età di 38 e 42 anni con la silicosi), e quella di mio padre. Ho fotocopiato queste schedine e le ho portate a casa con molta gioia, avevo trovato una traccia della storia della mia famiglia.
Ricordo anche un vecchietto che mi aveva chiamata in ufficio per avere dei documenti e quando mi ha detto la sua data di nascita ho risposto 'lei è nato lo stesso anno di mio nonno', lui mi risposi che tanti suoi amici minatori non c'erano più per causa delle malattie dei polmoni e si mise a piangere, e ci sono andata dappresso. Era molto commovente.

ai ragione Lucia erano brutti tempi .ma da  rifare lo rifarei il belgio ci a dato tutto.ci ai raccontato una bella storia Braaavo!
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Salvina Oliveri


« Risposta #33 inserita:: 01 Dicembre 2007, 17:38:15 »

ciao lucia anghe la tua e una storia comovente brava,la storia di toliveri eanghe la mia ,ciao
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« Risposta #34 inserita:: 01 Dicembre 2007, 19:01:41 »

:afro:Buongiorno ragazzi, noto che con grande interesse seguite le vicende dei nostri conpaesani che per poter sfamare la famiglia e fuggire dalle miserie che gravavano sulla nostra Villarosa in quegl'anni, hanno dovuto letteralmente "fuggire", questo ci fa onore e vi assicuro che il nostro interesse a questi fatti è molto gradito dai nostri concittadini che si trovano all'estero ed in particolar modo tra quelli che si trovano in Belgio che sono poi i più numerosi.
Io ho avuto la possibilità di visitare la miniera di Marcinelle che si chiama "Bois du Cazier" e vi assicuro che nonostante, per pura casualità, quell'8 agosto 1956 non vi furono nostri concittadini tra le vittime, viene la pelle d'oca a girare tra quelle strutture, oggi museo, dove in ogni angolo in ogni anfratto si sente la presenza di quei sventurati che perirono quel giorno.
Ho molte foto del sito e mi riprometto di consegnarle a Niki in modo che possa, lui che lo sa fare, allestire una galleria tematica che possa raccogliere anche altre testimonianze delle vicende che interessarono i Villarosani nelle loro migrazioni passate ed, ahimè, presente.
In quella occasione ho anche acquistato una lanterna che veniva usata in quella miniera e che probabilmente servì a qualche soccorritore, non vi racconto le vicissitudini per poterla far passare all'imbarco dell'aeroporto di Brussell, la lanterna, comunque l'ho donata al "Museo della Memoria" di villa Lucrezia ed è li visibile. Muto 


Grazie SOLE per averci raccontato la tua esperienza dopo aver visitato questi luoghi di memoria.  Applauso
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« Risposta #35 inserita:: 01 Dicembre 2007, 19:03:44 »

Una volta mio padre mi ha anche raccontato che a scuola avevano qualche corso di italiano, e il professore diceva ai bimbi 'questo come si chiama?' e i bimbi 'la racina !' e il prof 'noooo! questa si chiama uva'  eheh Questo per dire che la lingua siciliana era ben presente nella loro mente, e al loro turno l'hanno insegnata ai loro figli.
Nella mia famiglia in Belgio si parla spesso in Siciliano, anzi un discorso si fà al 50-50 col francese, una cosa molto divertente per i miei amici con altre origini che vengono con me da mia mamma. La mia migliore amica, di padre toscano e mamma belga, adesso capisce quasi tutto il nostro dialetto, gli ho portato un dizionario yahoo è pazzesco
Purtroppo ho anche qualche cugino che non parla italiano e neanche siciliano, perche alcuni zii hanno studiato qui e sono sposati con Belghe. Ho 4 nipoti, dei quali 2 li parlano, ma i due più piccolini hanno la mamma belgo-portoghese, quindi non so se da grandi si esprimeranno in siciliano. Per me sarebbe molto bello, significherebbe che la 4ta generazione della famiglia, anzi la 2nda nata in Belgio, si ricorda della nostra bella Sicilia.  Sicilia!  Forza Italia!
« Ultima modifica: 01 Dicembre 2007, 19:06:26 da lucialoverde » Registrato
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« Risposta #36 inserita:: 01 Dicembre 2007, 19:16:54 »

Io invece vivo la medesima situazione con i miei zii che vivono in Francia, perchè parlano una lingua mista tra il dialetto Siciliano e la lingua Francese. Ma avendo studiato il Francese sono in grado di capirlo molto bene e soprattutto di esprimermi molto bene quando parlo con loro!!!  :-D



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« Risposta #37 inserita:: 01 Dicembre 2007, 19:27:40 »

Infatti anche mia madre ha la sua propria lingua  LOL cmq si fà capire molto bene.
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« Risposta #38 inserita:: 02 Dicembre 2007, 14:24:23 »

Una volta mio padre mi ha anche raccontato che a scuola avevano qualche corso di italiano, e il professore diceva ai bimbi 'questo come si chiama?' e i bimbi 'la racina !' e il prof 'noooo! questa si chiama uva'  eheh Questo per dire che la lingua siciliana era ben presente nella loro mente, e al loro turno l'hanno insegnata ai loro figli.
Nella mia famiglia in Belgio si parla spesso in Siciliano, anzi un discorso si fà al 50-50 col francese, una cosa molto divertente per i miei amici con altre origini che vengono con me da mia mamma. La mia migliore amica, di padre toscano e mamma belga, adesso capisce quasi tutto il nostro dialetto, gli ho portato un dizionario yahoo è pazzesco
Purtroppo ho anche qualche cugino che non parla italiano e neanche siciliano, perche alcuni zii hanno studiato qui e sono sposati con Belghe. Ho 4 nipoti, dei quali 2 li parlano, ma i due più piccolini hanno la mamma belgo-portoghese, quindi non so se da grandi si esprimeranno in siciliano. Per me sarebbe molto bello, significherebbe che la 4ta generazione della famiglia, anzi la 2nda nata in Belgio, si ricorda della nostra bella Sicilia.  Sicilia!  Forza Italia!
ciao lucia come i tuoi genitori io non o mai cessato di parlare il Siciliano ai miei due figli che sono nati  in belgio parlano il francese il Siciliano e Litaliano correttamente e stato un mio dovere .adesso quanto vanno in Italia si spiegano senza problema.in famiglia si parte col Francese i si finisce col Siciliano da buoni Italo - belgi ...
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« Risposta #39 inserita:: 02 Dicembre 2007, 15:12:53 »

Per parlare di una delle usanze che abbiamo un po modificate: i matrimoni !
So che in Sicilia un matrimonio (cioè la cerimonia e la festa) durano poco tempo, noi italo-belghi (intanto per quelli che conosco) qui abbiamo preso l'usanza belga:
Si incommincia la mattina (verso le 10-11), lo sposo va a prendere la sposa a casa sua (e non come in Sicilia dove si incontrano in chiesa) e se ne vanno insieme in chiesa (o con i genitori, o i fidanzati, questo dipende di ogni famiglia ma la maggior parte del tempo vanno in chiesa con i genitori), dopo la chiesa, gli ospiti vanno al ristorante, aspettano gli sposi, e poi si mangia fino a tardi la sera.. poi si balla fino alle ore piccole (2-3 di notte). Se penso ad altre usanze vi farò sapere.  salute
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« Risposta #40 inserita:: 02 Dicembre 2007, 16:01:44 »

Per parlare di una delle usanze che abbiamo un po modificate: i matrimoni !
So che in Sicilia un matrimonio (cioè la cerimonia e la festa) durano poco tempo, noi italo-belghi (intanto per quelli che conosco) qui abbiamo preso l'usanza belga:
Si incommincia la mattina (verso le 10-11), lo sposo va a prendere la sposa a casa sua (e non come in Sicilia dove si incontrano in chiesa) e se ne vanno insieme in chiesa (o con i genitori, o i fidanzati, questo dipende di ogni famiglia ma la maggior parte del tempo vanno in chiesa con i genitori), dopo la chiesa, gli ospiti vanno al ristorante, aspettano gli sposi, e poi si mangia fino a tardi la sera.. poi si balla fino alle ore piccole (2-3 di notte). Se penso ad altre usanze vi farò sapere.  salute

cara lucia ti posso dire che una volta in belgio si faceva come in italia con la diferenza che la festa durava 3 giorni  Applauso  Applauso
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« Risposta #41 inserita:: 02 Dicembre 2007, 16:34:32 »

Allora Don Turi quando si sposano le tue figlie che festeggiamo a spese tue per tre giorni !  LOL  Grande! 
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« Risposta #42 inserita:: 02 Dicembre 2007, 18:35:11 »

Per parlare di una delle usanze che abbiamo un po modificate: i matrimoni !
So che in Sicilia un matrimonio (cioè la cerimonia e la festa) durano poco tempo, noi italo-belghi (intanto per quelli che conosco) qui abbiamo preso l'usanza belga:
Si incommincia la mattina (verso le 10-11), lo sposo va a prendere la sposa a casa sua (e non come in Sicilia dove si incontrano in chiesa) e se ne vanno insieme in chiesa (o con i genitori, o i fidanzati, questo dipende di ogni famiglia ma la maggior parte del tempo vanno in chiesa con i genitori), dopo la chiesa, gli ospiti vanno al ristorante, aspettano gli sposi, e poi si mangia fino a tardi la sera.. poi si balla fino alle ore piccole (2-3 di notte). Se penso ad altre usanze vi farò sapere.  salute

Veramente qui in Sicilia i matrimoni non durano così poco. Certo che però se vengono raffrontati con le usanze Belghe, sembrano una corsa sui 100 metri rispetto ad una maratona!!!  superlollazzo
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« Risposta #43 inserita:: 02 Dicembre 2007, 19:07:04 »

bhè i miei cugini a Catania hanno fatto il matrimionio il pomeriggio, e ricordo che la sera eravano già a casa loro  Insicuro Forse a Villarosa si usa diversamente? Un mio fratello si è sposato in Sicilia, e avevamo festeggiato per due giorni visto che c'era gente che veniva dal Belgio per assistere  :-D
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« Risposta #44 inserita:: 02 Dicembre 2007, 19:10:27 »

ciao lucia come i tuoi genitori io non o mai cessato di parlare il Siciliano ai miei due figli che sono nati  in belgio parlano il francese il Siciliano e Litaliano correttamente e stato un mio dovere .adesso quanto vanno in Italia si spiegano senza problema.in famiglia si parte col Francese i si finisce col Siciliano da buoni Italo - belgi ...

 Grande! Toliveri  Braaavo! vedo che siamo tutti gli stessi con mischiare le lingue
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