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Autore Discussione: LA RIEDUCAZIONE  (Letto 2792 volte)
jack_sparrow


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Stato: Scollegato Scollegato

Messaggi: 1.381


« inserita:: 16 Settembre 2006, 16:09:11 »

Ho avuto la fortuna di assistere alla prima romana di ritorno da Venezia di questo filmetto fatto in casa. Infatti l'attore principale è un collega di Peppe :-D

Siamo rimasti tutti entusiasti del film, tutto interamente girato con una Videocamera di ultima generazione a Guidonia un paese della provincia romana (nel frosinate credo). Tutti gli attori, amici con la passione del cinena sono stati presi dalla strada e SECONDO ME hanno recitato alla grande sopra una sceneggiatura che lasciava loro molta libertà ... non per niente i dialoghi sono in ROMANACCIO  eheh

Il film come leggerete sotto è costato solo 500€  azzzz ma è piaciuto così tanto subito qui a Roma che una casa produttrice romana ha deciso di portarlo a Venezia. Lì ha vinto anche un premio !!!

Ora speriamo tutti che il film venga proiettato nelle sale, almeno quelle romane, e magari distribuito ... se mai dovesse trovarlo in qualche edicola in futuro sapete che potete acquistarlo  Buono!


La rieducazione

By Cinemino

La rieducazione
di Amanda Flor (Davide Alfonsi, Alessandro Fusto, Denis Malagnino)

Un neo laureato ventottenne senza lavoro tarscorre le sue giornate tra parrocchia e volontariato fino a quando il padre lo sbatte fuori casa non rpima di averlo segnalato a un amico piccolo imprenditore edile perché gli dia lavoro in un suo cantiere. Dovrà affrontare molto più di un nuovo, faticoso, lavoro.

Il colelttivo Amanda Flor (di Guidonia) produce, con soli 500 euro, un film che parla di molte cose: di mancanza di lavoro, di precarietà, della difficoltà (impossibilità) di trovare un lavoro che corrisponda agli studi effettuati ma ancora di più di mancanza di solidarietà. Anche il protagonista non tarderà a dimenticarsi dei suoi propositi di solidarietà e mutuo appoggio appena le cose per lui svolteranno.
Amaro e ironico ritratto della situazione del lavoro (e non solo) dell'Italia di oggi. Una delle opere più vitali della Settimana della ciritica (e non solo) di questa Mostra.
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