nephilem
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Dissoluta negligentia prope dolum est.
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« inserita:: 07 Febbraio 2007, 11:16:52 » |
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Cara amica, dall'ultima volta che ci siamo sentiti, molte cose sono cambiate, in bene, e ahimè anche in male... ma, mi ripetevi sempre che il bene è complementare del male, non esiste uno senza l'altro... quindi ne faccio ammenda. Non vorrei trasformare questa mia lettera in uno sfogo, anche se oramai ho imparato a farlo scrivendo, a parole non saprei trattenere le mia emozioni, e sarebbe arduo sostenere uno dei tuoi sguardi inquisitori, indagatori, uno di quei tuoi sguardi che ti penetrano fin dentro l'anima e cominciano a scavare fin quando non scopri la verità. E' disarmante essere consapevole come tu riesca a mettere a nudo il mio essere, anche solo con gli occhi ecco perchè spesso evito di incrociare il tuo sguardo...
Divento ogni giorno più inquieto, insicuro, non riesco più a gestire le mie emozioni... non sapevo di avere un punto debole, io che mi sono sempre vantato della mia vulnerabilità emozionale, il muro che mi sono eretto anni fa, devo dire con rammarico che si è formata una crepa, sufficientemente larga da poter dare un'occhiata dall'altra parte. Correre ai ripari e cercare di risanare la falla, adesso come non mai, mi risulta difficile, vorrei tanto chiuderla, ma sento in cuor mio che una parte di me non lo vuole, anzi, tutt'altro, aprirla ancor di più e magari far crollare questo muro, e finalmente essere libero da me stesso, dalle mie angoscie, dalle mie paure, e soprattutto dai miei sensi di colpa. Essere come tutti, libero di esprimere le mie emozioni, cosa che fino ad oggi ho inibito completamente, rendendomi in modo come si suol dire inumano.
Mi hai sempre rimproverato di essere ossessionato dalla ricerca continua della perfezione, la sete continua di conoscenza, di conoscere tutto e tutti, di pretendere di arrivare sempre per primo rispetto al normale corso della natura, mi punti sempre un dito accusatorio, quando cerco di essere sicuro quando non lo sono, e quando sei triste ti porgo una spalla consolatoria e tu con scherno mi dici che io ti offro un'appoggio claudicante ed insicuro. Per tutte le volte cara amica, che passegghiando lungo il fiume ti fermi a guardare i cigni e stando in silenzio mi fai avvertire un senso di disagio, perchè sò che le prossime parole che pronuncierai saranno rivolte a me direttamente, ed io ho una paura matta del tua sincerità, perchè sei l'unica che riesce a leggere il mio libro, quello che porto dentro di me, e ho il terrore di sentire il contenuto di queste pagine per me tanto dolorose, da seppellirle nei meandri del mio subconscio.
Per te cara amica che oggi è il tuo compleanno, scrivo questa lettera, solo per te, che mi sei amica, affezionata, che sei sempre stata il mio amore celato, un'amor platonico oramai, ma pur sempre amore... per te cara amica, per dirti che non ho più forze per continuare, quindi aiutami ad abbattere il muro... voglio tornare a vivere!!!!!!!
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