Nella foto di questo mese vediamo l’ultima immagine della “chisulidda”. Nel 1932 la Chiesa dell’Immacolata Concezione venne demolita per essere ricostruita completamente e negli anni con una serie di migliorie raggiungere l’aspetto attuale. La storia di questo luogo di culto inizia molto prima della fondazione del paese ed è ricca di aneddoti ed episodi interessanti. La chiesa che sorge ai piedi di quello che doveva essere l’abitato originale del paese venne costruita (o ricostruita) dai Notarbartolo all’inizio del 1700. Questo perché i Notarbartolo, che nel tempo avevano consolidato i loro possedimenti sul territorio tra il Morello ed il Salso, sentirono il dovere di offrire alla comunità agricola-pastorale che viveva nei suoi territori un luogo di culto. Le fonti parlano chiaro: “nei primordi del XVIII secolo il Duca di Villarosa fabbricò in quel comunello una Chiesa sotto il titolo di San Giacomo”. Si tratta di un passaggio di una lettera dell’800. E’ evidente il riferimento all’epoca di costruzione che è del periodo di prefondazione di Villarosa. Il termine "comunello" testimonia la presenza di anime in un dato possedimento, ma non di una università cosi come veniva inteso il complesso territorio-uomini-pertinenze che rappresentava un prerequisito alla fondazione di un paese. Infatti i grandi proprietari terrieri concedevano a censo ampi porzioni di territorio e nel contempo investivano in costruzioni e servizi comuni che favorivano la colonizzazione. Per cui i Notarbartolo avevano intenzione di popolare quel territorio e la costruzione della chisulidda rappresentò una tappa fondamentale nel percorso che portò alla licentia populandi che determinò la nascita di Villarosa. A “chisulidda” dedicata a San Giacomo venne eretta probabilmente sopra i ruderi di un edificio preesistente distrutto o gravemente danneggiato dal terremoto del 1693. Dedicata in una fase iniziale a San Giacomo, retta dalla confraternita del SS. Sacramento. Una volta pronta la Chiesa Madre, dovette cedere il luogo di Parrocchia e la dedica a San Giacomo che era il patrono della popolazione. Mentre la vecchia chiesetta venne dedicata all’Immacolata. Ne nacque una querelle che si trascinò per anni perché la confraternita reclamava il diritto a non perdere il ruolo centrale di quella piccola chiesa ormai insufficiente a raccogliere le anime del paese, ma certamente un punto di riferimento. Sciolse ogni dubbio il vescovo di Catania che nel 1817 confermò la reggenza sulla chiesa originaria che venne chiamata “oratorio del SS. sacramento”. Da quel momento la chiesa si conquisterà l'appellativo di "chisulidda" con il quale i villarosani la ricorderanno fino ai giorni nostri. Ma perchè la piccola chiesa dell'immacolata concesione ritorni parrochia bisognerà aspettare oltre 100 anni sino al 1922.
Sino al 1932 tutto restò invariato. In quell’anno arrivò il benestare alla ricostruzione della chiesa che verrà eretta a nuovo splendore non senza sacrifici e donazioni da parte di molti villarosani. Basta entrare oggi nella chiesa dell’immacolata per leggere su una lapide i nomi dei principali benefattori. Nel 1937 la prima parte dei lavori fu ultimata dando la possibilità di riaprire al culto la chiesa. Ma solo dopo la guerra i lavori furono ultimati con la costruzione delle due torri campanarie. Nei cinque anni di inagibilità le celebrazioni avvennero nei saloni dell’oratorio adiacente. Le porzioni di oratorio e sacrestia non più utilizzate (che dalla foto si vedono dove oggi sorge il municipio) vennero cedute o date in uso a terzi per usi non religiosi. L’ultimo inquilino fu il Circolo dei Civili che se la vide requisire nel 1935 per ergervi l’attuale edificio comunale. Con quell’ultimo atto Villarosa cancellava definitivamente l’unico ponte con la storia medievale e moderna del suo abitato. [...] Per gentile concessione a Villarosani.it da Sergio Distefano Tratto da Cronache Villarosane, 2006, Sergio Distefano ogni diritto riservato. ©
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